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Immagine del redattoreGraziano Araldi

L'uso del foam roller nel rilascio mio-fasciale

Il foam roller (FR) è un attrezzo facilmente trasportabile, poco costoso, è semplice da usare e la sua efficacia è stata riconosciuta, per alcuni aspetti, da diversi studi scientifici. Con il FR è possibile realizzare il Self Myofascial Release (SMR), un automassaggio miofasciale indotto nel quale la persona sfruttando il peso del proprio corpo che rotola sul FR consente un'azione pressoria sui tessuti interessati. Attraverso il SMR si riducono le restrizioni mio-fasciali nei suoi livelli superficiali e profondi, le tensioni in muscoli, tendini, giunzioni mio-tendinee, tessuti molli e connettivi. Anche la rigidità arteriosa (stiffness) per effetto della produzione di sostanze vasoattive si riduce Alcuni studi sostengono che attraverso gli effetti del SMR sembra che sia possibile ottenere incrementi a brevissimo termine della flessibilità (in questo caso però la letteratura ha bisogno di ulteriori conferme) e quindi del range di movimento (ROM). E' certa la riduzione dell'indolenzimento muscolare che compare dopo la pratica di attività fisica intensa (DOMS). Brevi sessioni di SMR praticate prima di una gara non ne condizionano il livello prestativo in alcun modo. Per l'eterogenicità dei metodi utilizzati negli studi, la programmazione degli interventi con foam roller non ha certezze assolute (durata, frequenza, pressione) anche se la durata di un singolo intervento non dovrebbe essere inferiore a 90 secondi per garantirne l'efficacia. Sono diversi gli effetti prodotti da due tipologie di rullo: i Multilevel Rigid Roller e i Bio Foam Roller. I primi sono più rigidi e di maggiore densità con una superficie irregolare, i Bio sono morbidi, la superficie è regolare e liscia. I multilevel sembrano essere più efficaci dei bio nell'azione di rilascio mio-fasciale. Siccome la pratica di questo tipo di intervento mio-fasciale determina comunque una stimolazione in alcuni casi intensa, è spesso sconsigliata per soggetti che presentano: diabete, vene varicose (varici), osteoporosi, infezioni sistemiche o locali, stati infiammatori, fratture.


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